Spese di ristrutturazione: per gli immobili acquisiti per successione come ripartire la detrazione residua tra gli eredi e cosa succede in caso di vendita?

Spese di ristrutturazione: per gli immobili acquisiti per successione come ripartire la detrazione residua tra gli eredi e cosa succede in caso di vendita?

DOMANDA

Buongiorno,
a seguito del decesso della propria madre, avvenuto nell’agosto del 2023, che godeva del diritto di abitazione su appartamento la cui nuda proprietà apparteneva a 4 dei 5 figli, vorrei conoscere:
– se le spese per lavori straordinari condominiali sostenute dalla defunta, nell’anno del decesso, possono essere portati in detrazione, nella dichiarazione del 2024, da uno solo degli eredi, nudo proprietario del cespite in questione e, in caso positivo, se l’agevolazione fiscale persiste anche nel caso in cui l’appartamento venga venduto nel 2024 e nell’atto di vendita si conviene che il venditore continuerà a beneficiare delle detrazioni fiscali in discorso.

 

RISPOSTA

Gentile lettore,

l’Agenzia delle entrate ha chiarito che in caso di acquisizione dell’immobile per successione, le quote residue di detrazione per spese di ristrutturazione, si trasferiscono per intero esclusivamente all’erede o agli eredi che conservano la detenzione materiale e diretta dell’immobile. In sostanza, la detrazione compete a chi può disporre dell’immobile, a prescindere dalla circostanza che lo abbia adibito a propria abitazione principale.

Tornando al suo quesito se sua madre è deceduta nel 2023 la detrazione delle spese di ristrutturazione sostenute nell’anno del decesso, va suddivisa tra gli eredi che nell’anno hanno avuto la detenzione materiale e diretta del bene, indipendentemente dalla quota di possesso. Ad esempio se l’immobile è stato a vostra disposizione per l’anno 2023 la detrazione verrà suddivisa in parti uguali tra tutti gli eredi. Diversamente se uno degli eredi abita nell’appartamento solo quest’ultimo usufruirà dell’intera detrazione, posto che è l’unico erede che ha la detenzione materiale e diretta del bene. Al contrario se l’immobile fosse locato (anche per una parte dell’anno), la detrazione non spetta a nessun erede.

Evidenziamo inoltre che se nel 2024 l’immobile verrà venduto, la quota residua di spese di ristrutturazione sostenute da sua madre andranno perse, in quanto la detrazione non può essere trasferita dall’erede all’acquirente.

Cosa c’è da sapere sulle spese di ristrutturazione

Nella Circolare n. 17/2023 l’Agenzia delle entrate ha evidenziato che la detenzione materiale e diretta dell’immobile oggetto degli interventi per spese di ristrutturazione, deve sussistere per l’intera durata del periodo d’imposta di riferimento. Pertanto, in tutti i casi in cui l’immobile pervenuto in eredità sia locato o concesso in comodato anche solo per una parte dell’anno, l’erede non potrà fruire della quota di detrazione riferita a tale annualità. Al termine del contratto di locazione o di comodato, potrà beneficiare delle eventuali rate residue di competenza per gli anni successivi.

In caso di vendita o donazione da parte dell’erede che ha la detenzione materiale e diretta del bene le quote residue della detrazione da questi non fruite non si trasferiscono all’acquirente o al donatario. Il trasferimento delle quote residue di detrazione non avviene nemmeno in caso di decesso dell’erede che aveva acquisito le quote dal de cuius.

Gli esperti di 50&PiùCaf che rispondono alle vostre domande sono:
Ada Martino, Romeo Melucci, Giuseppe Russo.

Questa rubrica, curata dai nostri esperti fiscali, risponde al quesito più significativo e di interesse generale pervenuto nel corso della settimana.

Il QUESITO della settimana

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