IMU e seconda casa: in caso di donazione a mia figlia, lei dovrà pagare l’IMU?

IMU e seconda casa: in caso di donazione a mia figlia, lei dovrà pagare l’IMU?

DOMANDA

Ho un appartamento (seconda casa) dove è residente mia figlia. Ora io pago Imu come proprietaria.
Vorrei sapere se dono l’appartamento a mia figlia e lei ha li la residenza, come prima casa l’imu deve essere pagata?
Grazie

 

RISPOSTA

 

Gentile Lettrice,

l’abitazione principale è definita come l’unità immobiliare in cui il soggetto e i componenti del suo nucleo familiare risiedono anagraficamente e dimorano abitualmente.

Anche se si possiede un solo immobile ad uso abitativo in Italia per poter essere esonerati dal versamento IMU è necessario che sussistano entrambi i requisiti ovvero “residenza anagrafica” e “dimora abituale”.

Tornando al suo quesito se lei, con un atto di donazione, cede l’immobile a sua figlia quest’ultima sarà esonerata dal versamento IMU in quanto diventerà la sua abitazione principale.

È bene precisare che l’IMU è dovuta dal proprietario dell’immobile e dal titolare di un diritto reale sullo stesso (usufrutto, uso, abitazione ecc.). Ad esempio se una persona ha la nuda proprietà e un’altra il diritto di usufrutto sulla stessa abitazione l’unico soggetto che dovrà corrispondere l’IMU sarà l’usufruttuario, mentre il nudo proprietario non avrà alcun obbligo.

Ne consegue che, a seguito della donazione, lei non dovrà essere nemmeno titolare di un diritto reale.

Cosa c’è da sapere

 

Ricordiamo che tra le abitazioni che per legge, sono considerate abitazione principale e godono dell’esenzione IMU ci sono le seguenti:

– la casa familiare assegnata al genitore affidatario dei figli, a seguito di provvedimento del giudice;

– un solo immobile, iscritto nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, posseduto e non concesso in locazione dal personale in servizio permanente appartenente alle Forze armate e alle Forze di Polizia, nonché dal personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. In questo specifico caso non sono nemmeno richieste le condizioni della dimora abituale e della residenza anagrafica.

 

Ferme restando le ipotesi sopra elencate di assimilazione all’abitazione principale, il Comune ha la facoltà di prevedere, con un proprio atto regolamentare l’assimilazione ad abitazione principale dell’unità immobiliare posseduta da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata.

Gli esperti di 50&PiùCaf che rispondono alle vostre domande sono:
Marco Chiudioni, Stefania De Agrò, Ada Martino, Romeo Melucci, Giuseppe Russo.

Questa rubrica, curata dai nostri esperti fiscali, risponde al quesito più significativo e di interesse generale pervenuto nel corso della settimana.

Il QUESITO della settimana

Potrebbe interessarti anche

Cerca articoli per categoria
Hai bisogno di consulenza e assistenza fiscale?
Convenzione aziendale
Le esigenze dei dipendenti sono una delle priorità delle aziende

Per questo molte organizzazioni mettono a disposizione dei collaboratori forme di welfare aggiuntivo. Ti proponiamo una convenzione con condizioni economiche vantaggiose e un’assistenza dedicata

Collabora con noi
Sei un professionista di settore e vuoi ampliare la gamma dei servizi da offrire ai tuoi clienti?

Per fidelizzare i tuoi clienti puoi affidarti ad un partner professionale senza fare investimenti. Offriamo le migliori soluzioni in ambito fiscale e previdenziale a vantaggio dello studio professionale di dottori commercialisti, consulenti del lavoro ed esperti contabili.