Saldo IMU 2021: chi deve pagare, scadenze ed agevolazioni

Saldo IMU 2021: chi deve pagare, scadenze ed agevolazioni

Saldo IMU 2021: chi deve pagare, scadenze ed agevolazioni

Si avvicina l’appuntamento per il versamento del saldo IMU 2021: il 16 dicembre è il termine ultimo per il pagamento. Non sono previste novità rispetto allo scorso anno

Il secondo acconto dell’IMU 2021 si paga sulla seconda casa e sugli immobili diversi dall’abitazione principale, a meno che queste non appartengano alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, e siano considerate case di lusso.

L’abitazione principale è l’unità immobiliare in cui il soggetto passivo e i componenti del suo nucleo familiare risiedono anagraficamente e dimorano abitualmente.

Sono assoggettate al regime IMU dell’abitazione principale anche le pertinenze della stessa, classificate nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, nella misura massima di un’unità pertinenziale per ciascuna di tali categorie, anche se iscritte in catasto unitamente all’unità ad uso abitativo.

A partire dall’anno 2020, non è più assimilata all’abitazione principale l’unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE), già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza.

I comuni possono invece prevedere, con proprio atto regolamentare, l’assimilazione ad abitazione principale dell’unità immobiliare posseduta da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata.

In caso di più unità immobiliari, l’assimilazione può essere applicata ad una sola di esse.

Per quanto riguarda le aliquote IMU 2021 da applicare, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha ribadito che per la seconda rata del 16 dicembre 2021 devono essere utilizzate:

  • le aliquote 2021, se le relative delibere comunali sono state pubblicate sul sito del Dipartimento delle Finanze entro il 28 ottobre 2021;
  • in caso di mancata pubblicazione entro la suddetta data, il calcolo dovrà essere eseguito con le aliquote del 2020.

Le principali ipotesi di agevolazioni in materia di IMU riguardano i seguenti casi:

  • le aree fabbricabili possedute e condotte da coltivatori diretti o imprenditori agricoli, se considerate terreni agricoli, è prevista l’esenzione per il soggetto passivo che sia coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale e la tassazione quale terreno agricolo per l’eventuale comproprietario privo di tali qualifiche;
  • fabbricati di interesse storico o artistico, la base imponibile è ridotta del 50%;
  • fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, limitatamente al periodo dell’anno durante il quale sussistono tali condizioni, la base imponibile è ridotta del 50%;
  • si applica una riduzione del 50% della base imponibile per le unità immobiliari concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti di primo grado, fatta eccezione per quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, che le utilizzano come abitazione principale, a condizione che:
  • il contratto di comodato sia registrato;
  • il comodante possieda in Italia la sola abitazione concessa in comodato. Oltre a quest’ultima, egli può tuttavia possedere un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione delle unità abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9;
  • il comodante risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato.

La riduzione della base imponibile si applica anche in caso di morte del comodatario, ovvero quando l’immobile sia destinato ad abitazione principale del coniuge di quest’ultimo in presenza di figli minori.

  • Per le abitazioni locate a canone concordato di cui alla legge 9 dicembre 1998, n. 431, l’imposta, determinata applicando l’aliquota stabilita dal comune per le abitazioni diverse da quella principale è ridotta al 75%.

Cosa c’è da sapere sul saldo IMU 2021

Nei casi in cui ci siano modificazioni che comportano un diverso ammontare dell’imposta IMU dovuta, e comunque in tutti i casi in cui il Comune non è a conoscenza delle informazioni utili per verificare il corretto adempimento dell’imposta, sorge l’obbligo di presentare al Comune la Dichiarazione IMU.

La dichiarazione deve essere presentata entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui il possesso degli immobili ha avuto inizio.

Per le variazioni avvenute nel corso dell’anno 2021, il termine ultimo per la presentazione della Dichiarazione IMU è fissato al 30 giugno 2022.

La dichiarazione ha validità anche per gli anni successivi, sempre che non si verifichino modificazioni dei dati che determinino un ammontare diverso dell’imposta dovuta.

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