Cedolare secca: conviene usufruirne se si ha una pensione da dipendente e due ristrutturazioni in atto?
- 18 Settembre 2023
- Posted by: 50&PiùCAF
- Categoria: Quesito fiscale
DOMANDA
Buongiorno,
vorrei affittare un appartamento, vorrei sapere se mi conviene la cedolare secca oppure no. Considerando che ho una pensione da dipendente; ho due ristrutturazioni di cui una mi finisce tra 2 anni e l’altra parte l’anno prossimo. Attendo riscontro. Grazie mille.
RISPOSTA
Gentile lettrice,
la cedolare secca è un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle Addizionali regionali e comunali, che può essere applicata dal proprietario dell’immobile (oppure dal titolare di altro diritto reale) per l’affitto dell’appartamento per finalità abitative.
Per coloro che possiedono altri redditi soggetti ad Irpef l’opzione per la cedolare secca, nella generalità dei casi, porta comunque a un risparmio di imposta tenuto conto che l’aliquota minima Irpef è del 23% a cui si sommano le Addizionali Regionali e Comunali. Tuttavia, nel particolare caso in cui le detrazioni per i redditi da lavoro dipendente o pensione percepiti nell’anno, sommate alle altre detrazioni e deduzioni spettanti indicate nel 730 (spese sanitarie, interessi su mutui per l’abitazione principale, spese di ristrutturazione ecc.), sono superiori all’Irpef dovuta, l’applicazione della cedolare secca per i redditi da locazione potrebbe non risultare conveniente.
Ad esempio se l’Irpef a debito è pari a euro 3.000 e la somma delle detrazioni e deduzioni spettanti è pari a euro 3.700 le imposte vengono abbattute totalmente, ma rimane ancora un margine di 700 euro che potrebbe essere utilizzato per abbattere l’Irpef dovuta su altri redditi. In questo caso, avendo optato per la cedolare secca si pagherà comunque un’imposta sostitutiva del 21% sul canone di locazione, senza possibilità di utilizzare questa differenza a credito di euro 700 che andrà persa.
Tornando al suo quesito le consigliamo di far verificare la sua ultima dichiarazione dei redditi a un CAF oppure a un Professionista abilitato, al fine di verificare l’ammontare dell’Irpef da lei dovuta e la somma delle detrazioni e deduzioni spettanti. A seguito di tale verifica sarà possibile valutare se sia conveniente esercitare l’opzione per la cedolare secca.
Cosa c’è da sapere sulla cedolare secca
L’opzione per la cedolare secca può essere esercitata per unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali da A1 a A11 (esclusa l’A10 – uffici o studi privati) locate a uso abitativo e per le relative pertinenze.
In sede di dichiarazione dei redditi sul canone di locazione viene pagata un’imposta pari al 21%, ridotta al 10% se viene stipulato un contratto a canone concordato.
La scelta per la cedolare secca implica la rinuncia alla facoltà di chiedere, per tutta la durata dell’opzione, l’aggiornamento del canone di locazione, anche se è previsto nel contratto, inclusa la variazione accertata dall’Istat dell’anno precedente.
Il locatore ha comunque la facoltà di revocare l’opzione in ciascuna annualità contrattuale successiva a quella in cui è stata esercitata. Così come è sempre possibile esercitare nuovamente l’opzione, nelle annualità successive alla revoca, rientrando nel regime della cedolare secca.
La revoca deve essere effettuata entro 30 giorni dalla scadenza dell’annualità precedente e comporta il versamento dell’imposta di registro, eventualmente dovuta.
Gli esperti di 50&PiùCaf che rispondono alle vostre domande sono:
Ada Martino, Romeo Melucci, Giuseppe Russo.
Questa rubrica, curata dai nostri esperti fiscali, risponde al quesito più significativo e di interesse generale pervenuto nel corso della settimana.
Il QUESITO della settimana
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