Rimborso Irpef non riscosso: è possibile recuperarlo in caso di decesso del dichiarante?

Rimborso Irpef non riscosso: è possibile recuperarlo in caso di decesso del dichiarante?

DOMANDA

Mia sorella è deceduta il 25/08/2022, dal suo modello 730 presentato a luglio 2022, scaturiva un credito riferito all’anno d’imposta 2021, richiesto a rimborso. Detto rimborso Irpef, non veniva riscosso per ovvio blocco del pagamento della pensione a seguito del predetto decesso. Gli eredi (due sorelle e sei nipoti) come possono recuperare, secondo le normative di legge vigenti, la somma relativa al citato rimborso Irpef non riscosso?

 

RISPOSTA

Gentile lettrice,

in caso di mancato rimborso Irpef, l’Inps dovrebbe inviare agli eredi una comunicazione entro il prossimo 31 dicembre, con la quale verranno informati del mancato conguaglio del Modello 730/2022.

Il prossimo anno l’Inps inoltre dovrà elaborare per il deceduto la Certificazione Unica 2023, con l’indicazione dei redditi di pensione percepiti dal “de cuius” nell’anno d’imposta 2022, indicando nella certificazione anche il credito non rimborsato risultante dal Modello 730/2022.

L’erede, che presenterà il prossimo anno per conto del deceduto la dichiarazione dei redditi potrà far valere il credito non rimborsato dal sostituto d’imposta con il Modello 730/2023.

Si ricorda, che è possibile presentare il modello 730 per conto di persone decedute a condizione che il deceduto abbia i presupposti per presentare il modello 730, abbia cioè percepito redditi di lavoro dipendente o di pensione, di lavoro autonomo per i quali non è necessario essere in possesso di Partita IVA, redditi di capitale, redditi di terreni e di fabbricati.

L’erede presentando la dichiarazione per conto del deceduto, oltre a far valere il credito non rimborsato dal sostituto l’anno precedente, può detrarre le spese sostenute da questi quando era in vita.

 

Cosa c’è da sapere sul rimborso Irpef

Nei casi in cui ci si è accorti di aver commesso un errore nell’elaborazione del Modello 730/2022 inviato all’Agenzia delle Entrate entro lo scorso 30 settembre, è possibile:

  • presentare un Modello Redditi PF entro il 30 novembre (dichiarazione correttiva nei termini) oppure entro il termine previsto per la presentazione del modello Redditi Persone fisiche 2023 relativo all’anno successivo (dichiarazione integrativa).
  • presentare un Modello Redditi PF entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione. In quest’ultimo caso, l’importo a credito potrà essere utilizzato in compensazione, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo n. 241/1997, per eseguire il versamento di debiti maturati a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione integrativa.

Gli esperti di 50&PiùCaf che rispondono alle vostre domande sono:
Marco Chiudioni, Stefania De Agrò, Ada Martino, Romeo Melucci, Giuseppe Russo.

Questa rubrica, curata dai nostri esperti fiscali, risponde al quesito più significativo e di interesse generale pervenuto nel corso della settimana.

Il QUESITO della settimana

Potrebbe interessarti anche

Cerca articoli per categoria
Hai bisogno di consulenza e assistenza fiscale?
Convenzione aziendale
Le esigenze dei dipendenti sono una delle priorità delle aziende

Per questo molte organizzazioni mettono a disposizione dei collaboratori forme di welfare aggiuntivo. Ti proponiamo una convenzione con condizioni economiche vantaggiose e un’assistenza dedicata

Collabora con noi
Sei un professionista di settore e vuoi ampliare la gamma dei servizi da offrire ai tuoi clienti?

Per fidelizzare i tuoi clienti puoi affidarti ad un partner professionale senza fare investimenti. Offriamo le migliori soluzioni in ambito fiscale e previdenziale a vantaggio dello studio professionale di dottori commercialisti, consulenti del lavoro ed esperti contabili.