Cessione del credito d’imposta: il marito che sostiene le spese di ristrutturazione può cedere il credito alla moglie?

Cessione del credito d’imposta: il marito che sostiene le spese di ristrutturazione può cedere il credito alla moglie?

DOMANDA

Buongiorno, io e mio marito abbiamo sostenuto entrambi spese di ristrutturazione sullo stesso immobile. Siamo nella situazione di poter cedere il credito (pratiche presentate nel 2022). Ora poiché mio marito non produrrà più reddito in Italia non avrà più imposta da versare da cui detrarre questi importi. Quesito: lui può cedere il credito a me (nei limiti massimi) che lo porterò in compensazione con altre imposte?

 

RISPOSTA

Gentile lettrice,

nel rispetto di tutte le disposizioni previste dalla normativa vigente la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante può avvenire nei confronti di qualunque soggetto (anche persone fisiche).

Tornando al suo quesito le confermiamo che suo marito, in qualità di beneficiario della detrazione fiscale, può cedere a lei il suo credito d’imposta, pari al 50% delle spese di ristrutturazione sostenute, la cui detrazione spetta in dieci anni.

Riguardo alle spese di ristrutturazione sostenute nel 2022 la cessione di tutte le dieci rate di detrazione poteva essere effettuata entro il 31 marzo 2023. Tuttavia, fino al 30 novembre 2023, è ancora possibile ricorrere alla cosiddetta “remissione in bonis” che consente di inviare la Comunicazione di cessione del credito all’Agenzia delle entrate pagando la sanzione di 250 euro.

In alternativa per le spese sostenute nel 2022 il beneficiario della detrazione potrà sempre portare in detrazione la prima rata nella sua dichiarazione dei redditi (Modello 730/2023 oppure Redditi PF2023) e cedere i residui 9/10 del credito d’imposta spettante entro il 16 marzo 2024.

Cosa c’è da sapere sulla cessione del credito

 

L’opzione per la cessione del credito per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di efficientamento energetico deve essere comunicata all’Agenzia delle entrate entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese che danno diritto alla detrazione fiscale.

Il beneficiario della detrazione può cedere tutte le rate oppure beneficiare della detrazione in dichiarazione dei redditi per una o più quote per poi cedere quelle residue non fruite.

Il credito d’imposta è usufruito dal cessionario (cioè colui che “acquista” il credito) con la stessa ripartizione in quote annuali con la quale sarebbe stata utilizzata la detrazione. La quota di credito d’imposta non utilizzata nell’anno non può essere usufruita negli anni successivi, e non può essere richiesta a rimborso.

È bene evidenziare che la persona fisica che “acquista” il credito d’imposta potrà utilizzarlo solo in compensazione con Modello F24 per il pagamento di altre imposte dovute (ad esempio Irpef, cedolare secca, IMU ecc.) e non potrà mai recuperarlo in dichiarazione dei redditi.

Gli esperti di 50&PiùCaf che rispondono alle vostre domande sono:
Ada Martino, Romeo Melucci, Giuseppe Russo.

Questa rubrica, curata dai nostri esperti fiscali, risponde al quesito più significativo e di interesse generale pervenuto nel corso della settimana.

Il QUESITO della settimana

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