Cedolare secca: la mia pensione può incidere sull’aliquota?

Cedolare secca: la mia pensione può incidere sull’aliquota?

DOMANDA

Buongiorno, sono pensionata dal 2024 e ho una casa in affitto in cedolare secca. Vorrei sapere se aumentano gli F24 a causa pensione, grazie.

 

RISPOSTA

Gentile lettrice,

il versamento della cedolare secca sugli affitti non è collegato all’ammontare del reddito da pensione del contribuente.

L’imposta sostitutiva della cedolare secca si calcola applicando un’aliquota fissa (21% o 10% in caso di canone concordato) sull’importo del canone di locazione annuale.

I versamenti seguono le consuete scadenze fiscali previste per l’acconto e il saldo delle imposte sui redditi:

  • primo acconto entro il 30 giugno (o 30 luglio con maggiorazione dello 0,40%);
  • secondo acconto entro il 30 novembre;
  • saldo entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di competenza.

Venendo alla sua domanda se il contratto di locazione in cedolare secca non è mutato nella tipologia (es. è rimasto un contratto a canone libero o concordato) e non ha incrementato il numero di immobili destinati ad esempio alle c.d. “locazioni brevi” oltre il primo, il suo status di pensionata non incide sull’aliquota della cedolare secca e di conseguenza non determina un aumento delle imposte da versare in F24 per tale regime fiscale.

Cosa c’è da sapere sulla cedolare secca

La condizione di pensionato non rappresenta un elemento che incide direttamente sulle aliquote della cedolare secca.

L’unica situazione che potrebbe determinare un incremento delle aliquote si manifesta nell’ambito delle locazioni brevi (di durata non superiore a 30 giorni). Per gli immobili concessi in locazione breve, l’aliquota è del 21% per la prima unità immobiliare. Tuttavia, a partire dalla seconda unità e fino alla quarta locata brevemente nel medesimo anno fiscale, l’aliquota aumenta al 26%. Superati i quattro immobili l’attività si presume di tipo imprenditoriale.

Pertanto, se la tipologia contrattuale di locazione non ha subito modifiche e non è aumentato il numero di immobili destinati a locazioni brevi oltre il primo, le imposte dovute in cedolare secca per l’anno fiscale rimangono invariate.

Per l’anno d’imposta 2024 (con versamenti che si sono/si stanno effettuando nel 2025), le aliquote della cedolare secca sono le seguenti:

  • 21%: per i contratti di locazione a canone libero (disciplinati dall’art. 2, comma 1, della Legge n. 431/1998) e per le locazioni transitorie;
  • 10%: per i contratti di locazione a canone concordato (disciplinati dall’art. 2, comma 3, della Legge n. 431/1998) in comuni ad alta tensione abitativa (individuati con delibera CIPE) o comuni con carenze di disponibilità abitative. Rientrano in questa casistica anche i contratti per studenti universitari.

Locazioni Brevi (durata non superiore a 30 giorni):

  • 21%: si applica sul reddito derivante dalla locazione del primo immobile destinato a locazione breve da parte del contribuente nel corso del periodo d’imposta
  • 26%: si applica sul reddito derivante dalla locazione del secondo, terzo e quarto immobile destinato a locazione breve da parte del contribuente nel corso del periodo d’imposta. È importante sottolineare che dal quinto immobile locato brevemente in poi, l’attività si presume svolta in forma imprenditoriale, comportando l’applicazione del regime ordinario IRPEF (con relative deduzioni e detrazioni) e l’obbligo di apertura della Partita IVA.

Questa rubrica, curata dai nostri esperti fiscali, risponde al quesito più significativo e di interesse generale pervenuto nel corso della settimana.

Il QUESITO della settimana

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