IMU 2021: pagamento dell’acconto entro il 16 giugno

IMU 2021: pagamento dell’acconto entro il 16 giugno

Il 16 giugno scade il termine per pagare l’acconto dell’IMU, ed entro il 16 dicembre bisognerà versare il saldo e l’eventuale conguaglio. Come funziona l’imposta sulla casa, chi paga e quali sono le esenzioni e le agevolazioni previste.

 

Si avvicina la scadenza della prima rata IMU dovuta per l’anno 2021. Il prossimo 16 giugno è il termine ultimo per pagare l’acconto, ed entro il 16 dicembre bisognerà versare il saldo e l’eventuale conguaglio, in base alle nuove aliquote fissate dal proprio Comune.

Anche se non ci sono novità rispetto allo scorso anno, è bene fare il punto su come funziona l’imposta sulla casa, chi paga e quali sono le esenzioni e le agevolazioni previste.

E’ confermata anche per l’anno in corso l’esenzione per la prima casa, quella definita come “abitazione principale” del contribuente e del proprio familiare, ad eccezione degli immobili di lusso di categoria catastale A1, A8 e A9. L’esenzione si applica anche alle pertinenze dell’abitazione principale di categoria catastale C2, C6 e C7.

I soggetti passivi IMU 2021 sono i titolari di diritti di proprietà, altro diritto reale di godimento, il concessionario di aree demaniali ed il locatario di immobili in leasing. L’IMU si applica a fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli.

Sono considerati immobili assimilati ad abitazione principale e quindi esenti:

  • le unità immobiliari delle cooperative a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale dei soci assegnatari;
  • unità immobiliari delle cooperative a proprietà indivisa destinate a studenti universitari assegnatari, anche in assenza della residenza anagrafica;
  • i fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali;
  • la casa familiare assegnata al genitore affidatario dei figli;
  • un solo immobile non locato, posseduto dai soggetti appartenenti alle Forze armate, alle Forze di polizia, al personale dei Vigili del fuoco nonché a quello appartenente alla carriera prefettizia.

Con propria delibera, i Comuni possono assimilare a prima casa l’unità immobiliare non locata posseduta da anziani e disabili ricoverati in case di cura o di riposo.

Per quanto riguarda le aliquote dell’Imu 2021, la prima rata dovrà essere versata con le aliquote approvate dal Comune per il 2020. Per quanto riguarda invece la seconda rata o saldo dell’Imu 2021, si prenderà come riferimento le aliquote approvate dal comune per il 2021 e pubblicate sul portale del Mef entro il 28 ottobre 2021.

Si ricorda, inoltre, che, come previsto dalla legge di Bilancio 2020, l’aliquota base dell’IMU 2021 per la seconda casa è fissata all0 0,8,6%. I sindaci hanno però il potere di azzerarla o di aumentarla fino al 10,6%.

È confermata la riduzione del 50% per la casa concessa in comodato d’uso gratuito tra genitori e figli. Al fine dell’abbattimento della base imponibile è richiesto che:

  • il contratto di comodato sia registrato;
  • il comodante possieda una sola abitazione in Italia e risieda anagraficamente, nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui è sito l’immobile concesso in comodato.
    La stessa agevolazione si applica anche agli immobili inagibili ed inabitabili.

Il versamento dell’imposta si effettua con Modello F24.

Cosa c’è da sapere
A partire dal 2021 è riconosciuta una riduzione pari al 50% dell’IMU dovuta su una sola unità immobiliare ad uso abitativo posseduta in Italia da soggetti non residenti nel territorio dello Stato, titolari di pensione estera maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia.

L’agevolazione, introdotta dalla Legge di Bilancio 2021, si applica quindi ai pensionati che risiedono all’estero, ma a patto di percepire una pensione in regime di convenzione internazionale.

I beneficiari della nuova agevolazione sull’IMU sono le persone che hanno lavorato in Stati con i quali l’Italia ha stipulato una Convenzione bilaterale in materia di protezione sociale.

In favore di questi pensionati residenti all’estero, è prevista inoltre una riduzione della TARI di due terzi rispetto alla misura ordinaria.

Sia per lo sconto IMU del 50% che per la riduzione della TARI, sarà necessario che l’immobile posseduto a titolo di proprietà o usufrutto non sia in affitto o in comodato d’uso.

Esenzione della prima rata IMU: a chi spetta
La Legge di Bilancio 2021, in considerazione delle difficoltà causate dalla crisi da Covid-19, ha previsto inoltre l’esonero dal versamento della prima rata IMU 2021 per le imprese dei settori turismo e spettacolo.

Nello specifico, l’esenzione IMU per l’acconto del 16 giugno 2021 è riconosciuta per:

  • immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, nonché immobili degli stabilimenti termali;
  • immobili rientranti nella categoria catastale D/2 e relative pertinenze, immobili degli agriturismi, dei villaggi turistici, degli ostelli della gioventù, dei rifugi di montagna, delle colonie marine e montane, degli affittacamere per brevi soggiorni, delle case e appartamenti per vacanze, dei bed & breakfast, dei residence e dei campeggi, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività;
  • immobili rientranti nella categoria catastale D in uso da parte di imprese esercenti attività di allestimenti di strutture espositive nell’ambito di eventi fieristici o manifestazioni;
  • immobili destinati a discoteche, sale da ballo, night-club e simili, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività.

Da ultimo, la legge di conversione del decreto Sostegni, all’articolo 6-sexies, ha previsto l’esonero dal pagamento della prima rata IMU 2021 per i soggetti destinatari dei contributi a fondo perduto.

Si tratta dei soggetti passivi titolari di partita IVA che svolgono attività d’impresa, arte o professione o producono reddito agrario, nel rispetto dei seguenti requisiti:

  • ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro nel 2019;
  • ammontare medio mensile di fatturato e corrispettivi nel 2020 inferiore almeno al 30% rispetto a quello del 2019. Per chi ha attivato la partita IVA dal 1° gennaio 2019 non è richiesto il calo di fatturato.

L’esonero spetta esclusivamente per gli immobili nei quali i soggetti passivi esercitano l’attività di cui siano anche gestori.

Gli esperti di 50&PiùCaf che rispondono alle vostre domande sono:
Marco Chiudioni, Stefania De Agrò, Ada Martino, Romeo Melucci, Giuseppe Russo.

Questa rubrica, curata dai nostri esperti fiscali, risponde al quesito più significativo e di interesse generale pervenuto nel corso della settimana.

Il QUESITO della settimana

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